NETSUKE – capolavori dalla collezione bresciani

La mostra Netsuke. Capolavori dalla Collezione Bresciani offre un’occasione unica per ammirare una scelta dei piccoli, grandi capolavori provenienti dalla collezione di Edda Bresciani, egittologa di fama mondiale e per lungo tempo docente presso l’Ateneo pisano. La mostra è stata inaugurata online il 28 gennaio 2021 (vedi video presentazione online mostra) e fisicamente l’8 febbraio 2021.

Netsuke legato all'obi

          Netsuke legato all’obi di un chimono

I netsuke sono piccole sculture realizzate principalmente in avorio o legno, prodotte in Giappone tra il XVII e il XX secolo. Forate da due buchi (himotoshi) per i quali passava un cordoncino di seta (himo) stretto da un anello (ojime), venivano fissati alla cintura (obi) del chimono maschile per fare da contrappeso al contenitore di tabacco (inro) o altro (il chimono era infatti privo di tasche).

Scolpiti in forme spesso di straordinaria fattura, non sempre firmati, i netsuke raffigurano un’infinità di temi e soggetti, raccontando l’arte e l’artigianato, la cultura e le credenze religiose, insomma la vita nei molteplici aspetti del Giappone nel corso di quasi quattro secoli.

 

La mostra è suddivisa in cinque gruppi o sezioni tematiche:

  1. Vita quotidiana
  2. Mestieri
  3. Sennin, dei della fortuna, esseri mitologici
  4. Teatro e maschere
  5. Animali

Video della mostra a cura di MediaEventi


1. VITA QUOTIDIANA

日常生活

Un compendio di intriganti personaggi intenti a svolgere azioni legate alla vita di tutti i giorni

 

1. Che noia あーあ、退屈だなあ

Avorio, fine XIX sec., firmato: Yushyuki

 

Un uomo è seduto a terra, gli occhiali appoggiati sul libro aperto sulle ginocchia, si stira con le braccia dietro la testa e spalanca la bocca in un profondo sbadiglio.


2. Giocare con la palla di neve 雪だるまづくり/ 雪達磨作り

Avorio, corno, XIX sec.

La palla di neve che ha la fisionomia imbronciata di Daruma, il monaco indiano fondatore del pensiero Zen; rappresentato ranicchiato, avvolto da una veste, col solo volto visibile; privo di braccia perché rimasto nove anni immobile in meditazione.

 

3. Uomo che legge da un lungo rotolo 巻物を読む男

Avorio, metà XIX sec

Un uomo in lungo chimono, inginocchiato, con un lungo rotolo scritto in corsivo tenuto fermo forse da un calamaio. L’uomo sta leggendo attentamente, mentre un ragazzo a fianco guarda incuriosito. Cosa ci sarà scritto?

 

4. Gioco in tinozza たらい遊び/盥遊び

Avorio, fine XIX sec.

 

Due bimbi seduti dentro una tinozza giocano a imboccare un grande pesce, forse una carpa.

 

5. Bimbi e pipistrello 子供たちと蝙蝠

Avorio, metà XIX sec.

Due bimbi: uno piegato a tenere una zucca da cui esce una colona di fumo, l’altro, issato sul dorso del compagno, tiene un grande ramo di palma sul quale si aggrappa un pipistrello, che forse il fumo doveva scacciare.

 

6. Signora allo specchio 鏡を持った婦人

Avorio, fine XIX secolo

Una signora elegante con fiori tra i capelli e chimono ricamato, controlla sullo specchio il trucco del viso. A terra due contenitori di makeup; il piu grande con manico conteneva probabilmente la biacca per rendere bianco il volto delle donne.


7. Il sonno del bimbo 眠る子供

Avorio, fine XIX secolo (Dono Carla Bernardini Del Tacca)

Sdraiato e con la testa poggiata sul braccio piegato sopra un gonfio cuscino, il bimbo dalla grossa testa rasa sorride sereno nel sonno.


8. Il bevitore di sakè 酒飲み

Avorio, fine XIX sec

Un uomo attinge con una tazza al vaso di sakè. Non sembra essere la prima tazza a giudicare dall’espressione.

9. La lavandaia 洗濯する女

Avorio, fine XIX sec.

Una lavandaia seduta davanti alla tinozza piena di panni, con alle spalle il figlioletto, in piedi su uno sgabello. Il tema della lavandaia è frequente nei netsuke della seconda epoca Edo, che prediligono scene di vita quotidiana.

 

10. Bagnetto con ranocchia 蛙と行水

Avorio, metà XIX sec.

Il bagno di un infante nudo in una tinozza a fare. Un getto di pipì del bimbo raggiunge una ranocchia. L’intento è certo scherzoso.

11. Un sacco di topi 鼠袋

Avorio, XIX sec.

Due bimbe trascinano una sacca forse piena di topi catturati; la bimba che ha la sacca in spalla. Un topo, da pensare scappato dal sacco, è ripreso per la coda, e mangia qualcosa dalla mano di una delle bimbe.

In Giappone il topo (nezumi)figura frequente nei nesuke, è associato alla ricchezza, soprattutto alle abbondanti riserve di cereali e di riso.Il topo è anche il primo segno dello zodiaco nipponico.

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2. MESTIERI

 

職種

Un insolito spaccato delle attività più particolari, dal venditore di lanterne al tamburino, dal pescatore di carpe al samurai

 

12. Venditore di maschere 能面売り

Avorio, metà XIX sec.

Un uomo giovane mostra la sua merce: un teschio e una maschera del demone Oni, cornuto e dentuto; una maschera di Oni, piccola, gli pende sulla schiena. Le maschere erano utilizzate dagli attori del teatro Noh.

 

13. Venditore di lanterne 提灯売り

Avorio, metà XIX sec.

Il venditore tiene una lunga lanterna di carta a fisarmonica aperta sulla spalla, e una ancora chiusa tra le mani. L’uomo ha la bocca aperta per richiamare la clientela.

14. Tamburino 太鼓叩き

Avorio, inizio XX sec. Firmato: Yoshihoo (Dono Elvira Genzone Pera)
Il suonatore  batte con impegno su un alto tamburo, cerchiato a formare fasce decorative.

15. Cacciatore di lepri 野うさぎの狩人

Avorio, metà XIX sec.

Un cacciatore con la sua preda, una lepre, che gli pende a testa in giù dalla cintura, dove ha anche fissato, mediante un netsuke rotondo, un doppio inro. Sulle spalle ha una scimmia, forse un aiuto nella caccia; porta sul fianco una lunga spada nel fodero. Gli himotoschi (i fori del netsuke), uno grande e uno piccolo, suggeriscono una datazione alla metà del XIX sec.

16. Cacciatore di topi 鼠捕り

Avorio, metà XIX sec.

Un cacciatore di topi, elegantemente vestito, con la sua gabbia. Sulla schiena si arrampica un topolino, che si sta prendendo gioco del cacciatore. Il cacciatore di topi era un personaggio ben noto nella vita quotidiana della gente.

 


17. Pescatore di carpe 鯉釣り

Avorio, metà XIX sec.

Tre grosse carpe ricadono sulla schiena del pescatore. Tracce di colore rosso sulle code dei pesci.

18. Addestratore di scimmie 猿使い

Avorio, fine XVIII sec.

Un ammaestratore di scimmie (un sarumawashi itinerante, che dava spettacoli con il suo animale), trasporta sulle spalle una scimmietta. Il netsuke, di fattura finissima, non firmato, è nello stile di Tomokazu.

 

19. Ammaestratore di scimmie 猿使い

Avorio, XVIII sec.

Un ammaestratore di scimmie (un sarumawashi), trasporta sulle spalle una scimmietta che tiene in mano un cerchietto, strumento delle esibizioni per le quali è stata addestrata. Gli himotoshi (i fori del netsuke) sono di misura diversa, uno molto grande, caratteristica dei netsuke anteriori al XIX secolo. Il netsuke è un piccolo capolavoro; non firmato, è forse opera di Tomokazu.

20. Uomo a cavallo 馬に乗る男

Avorio, inizio XIX sec.

L’uomo a cavallo calpesta nell’impeto della corsa un uomo caduto; sembra rappresentare un incidente.

21. Samurai

Avorio, fine XIX sec.

Samurai con capelli legati a ciuffo, due spade del tipo katana incrociate sul petto che passano sotto l’obi, e l’ampio vestito con gonna. L’ideale morale del samurai nella cultura giapponese s’incarnava nella “Via della spada”.

 

22. Vecchio samurai 老侍

Avorio, metà XIX sec.

Il vecchio samura ha un lungo chimono decorato con un alto obi chiuso da un fiocco, a sostenere due spade, una più corta (wakizashi) e una più lunga (katana).

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3. Sennin, dei della fortuna, esseri mitologici

仙人、幸福の神様たち、神話の人物

Un viaggio mistico tra eremiti, saggi, divinità e animali magici

 

23. Demone Oni

Avorio, fine XVIII sec.

Un demone Oni, vestito di una gonna cerca di difendersi, nascondendosi sotto un grande cappello di paglia, dal lancio dei fagioli di soia, durante la cerimonia del Setsubun, all’inizio della primavera, nella quale si cacciano i demoni e si auspica la buona fortuna. Questo bel netsuke è arricchito, come raramente succede, con pietre semipreziose.

 

24. Sennin con Kirin 麒麟を背負った仙人

Legno di cipresso, fine XVIII sec.

La parola sennin” indica un anziano eremita, un asceta che viveva sulle montagne. È vestito di foglie. In questo antico netsuke in legno, il sennin porta sulle spalle un essere mitologico, il kirin, il mitico unicorno della tradizione cinese e giapponese, un misto di cervo, bue, cavallo.

25. Kosensei Gama Sennin 蝦蟇仙人 

Avorio, fine XIX sec.

Forse il più diffuso fra i sennin della tradizione taoista, soggetto molto amato dai netsuke-shi, Kosensei, o Gama sennin, è in questo netsuke rappresentato accovacciato, mentre un enorme rospo – il magico rospo cui deve la sua scienza medica – gli incombe sulla testa.

26. Kosensei Gama Sennin 蝦蟇仙人 

Avorio, fine XVIII sec.

Koseusei, o Gama sennin, uno dei saggi taoisti, era un medico itinerante, caratterizzato dall’essere accompagnato da un rospo magico di regola a tre zampe, che gli ha trasmesso la scienza medica e alchemica.

 

27. Tobosaku sennin con la pesca magica e un piccolo Oni  魔法の桃を持つ東方朔仙人と小鬼

Avorio, inizio XIX sec.

Il sennin Tobosaku (d’origine cinese), avvolto dalle pieghe di una veste complicata, è riconoscibile grazie alla pesca che tiene in mano; secondo il mito aveva rubato la pesca dell’immortalità nel giardino di Seiobo, la regina cinese delle fate; il frutto magico maturava sull’albero ogni tremila anni. Sulla spalla di Tobosakuun piccolo demone Oni.

 

28. Chokaro sennin 張果老仙人

Avorio, fine XVIII sec. 

Il sennin Chokaro, appartenente alla tradizione taoista cinese passata in Giappone, porta sulla spalla, la doppia zucca magica (hyotan), da cui poteva uscire un puledro capace di trasportarlo per miglia e miglia in uno stesso giorno senza stancarsi, per poi tornare dentro la zucca.

 

29. Kinko sennin  琴高仙人  

Avorio, metà XIX sec. Firmato: Houmin 

Splendido netsuke d’avorio, con tracce di colore; vi si riconosce il protagonista della leggenda, di origine cinese, di Kinko Sennin, rappresentato come un uomo con lunga barba che cavalca una carpa gigantesca e tiene fra le mani un rotolo di scrittura. Kinko era un pittore di pesci, ma non li uccideva né li mangiava. Fu compensato della sua virtù ottenendo di cavalcare una enorme carpa e di visitare così il palazzo sottomarino del re del mare; il rotolo di pergamena che tiene in mano gli fu donato perché conteneva i principi buddisti di compassione verso tutti gli esseri viventi.

 

30. Tekkai sennin  鉄拐仙人 

Legno di cipresso, fine XVIII sec.  

Il netsuke, in leggero legno di cipresso, rappresenta un personaggio della leggenda taoista giapponese, Tekkai Sennin, un saggio dotato della facoltà di uscire dal proprio corpo e di rientrarvi, il quale una volta non ritrovandolo, dovette trasferirsi in quello di un mendicante zoppo.

 

31. I sette dei della fortuna 七福神

Avorio, inizio XX sec.  

Rappresentati sovrapposti a cilindro, sono Daikoku, dio dell’abbondanza; Bishamonten, Dio della guerra; Benzaiten, Dea della bellezza della musica; Ebisu, dio del cibo quotidiano; Fukurokuju, dio della buona sorte e della lunga vita; Jurōjin, dio della conoscenza e della longevità; Hotei, dio della felicità.

 

32. Ebisu e il pesce ta-rombo 恵比寿様とヒラメ

Legno di cipresso, corno bianco e nero, inizio XIX sec.  

Ebisu è dio del cibo quotidiano, uno dei sette dei della fortuna, protettore dei pescatori; qui sta rannicchiato sopra un grande pesce-ta, il rombo.

 

33. Fukurokuju 福禄寿

Avorio, metà XIX sec.  

Fukurokuju, d’origine cinese, era il dio della saggezza e della longevità; è caratterizzato dalle esagerate dimensioni della testa, che si diceva fossero dovute alla grande quantità di sapere che conteneva. Qui è accompagnato da un karoke, bambino cinese.

 

34. Hotei (o Buddha che ride) 布袋様

Avorio, fine XIX sec.   

Hotei, o Buddha che ride, detto anche Buddha del futuro, era una divinità della ricchezza, molto popolare. Qui ride maliziosamente, e sembra volersi tappare le orecchie per non udire i gridolini della coppia occupata in attività sessuali che è raffigurata sotto la base del netsuke.

 

35. Sofu (Chao Fu) e il bove 巣父と牛

Avorio, fine XVIII sec.   

Sofu (Chao Fu) era uno dei 7 saggi del “boschetto di bamboo”, un gruppo di eccentrici e anticonformisti scrittori e musicisti cinesi del III sec. d.C., la cui fama è passata in Giappone. In questo netsuke Sofu tiene il suo bove imbrigliato con una lunga corda, trattenendolo dal bere l’acqua di un fiume che un altro dei saggi, Xu You, aveva inquinata col lavarsi le proprie orecchie contaminate dalla richiesta ricevuta di servire l’imperatore.

 

36. Shishi con tama 玉を持つ獅子

Avorio, fine XIX sec.   

Un leone shishi (o cane-fu), fatto di avorio, in piedi, la grande coda a ciuffo, la zampa anteriore destra poggiata su una palla. Il leone aveva funzione di guardiano; la palla affidata al mitologico animale è il tama, il sacro gioiello buddista.

 

37. Baku

Osso di narvalo, inizio XIX sec.   

Una immagine rara di Baku, seduto, con la proboscide alzata e lo sguardo rivolto verso l’alto; il Baku è un animale mitologico con proboscide di elefante, zampe di tigre, coda di bue e occhi di rinoceronte; di forte valore apotropaico, era ritenuto il divoratore dei sogni cattivi.

 

38. Scheletro inginocchiato 跪いた骸骨

Avorio, h cm 3,8, inizio XIX sec.  

Lo scheletro umano è un esempio dell’abilità degli artisti o artigiani di netsuke. Lo scheletro è inginocchiato, tiene fra le mani il manico di un mastello di doghe di legno di bamboo che conteneva probabilmente una provvista di riso, poiché da un buco esce un piccolo topo e la testa di un serpente. Il netsuke rientra nel gusto dei macabra giapponesi. I teschi sono un tema ricorrente verso la fine del periodo Edo.

 

39. Le due facce dell’esistenza 生死の二つの顔

Avorio di narvalo, metà XIX sec.  

La valenza vita/morte è qui illustrata in modo chiarissimo, e molto originale: da un lato un viso sereno di bellezza, dall’altro la morte, simboleggiata da un teschio.

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4. Teatro, maschere 

演劇、仮面

Una galleria di attori abbigliati con suggestivi costumi svelano eccentrici drappeggi e accessori stravaganti

40. La maschera shishi-mai 獅子頭

Legno di cipresso, inizio XIX sec.  

Intagliato in legno di cipresso, il netsuke rappresenta un attore, accovacciato e con la testa che spunta di lato, con una grande maschera di leone, nella danza Shishi-mai, o “danza del leone”, della rappresentazione Dai-Kagura, durante la festa del Nuovo Anno.

 

41. Attore con maschera Ko-omote 小面を付けた役者

Avorio, inizio XIX sec.  

L’attore danza, col piede alzato, indossando un bell’abito fiorito con alta cintura-obi. Porta sul volto la maschera Ko-omote del teatro Noh, che raffigura una giovane donna, sempre sorridente (le parti femminili erano interpretate da uomini).

 

42. Attore con ventaglio 扇子を持った役者

Avorio, h cm 4,5, XIX sec.  

L’attore indossa un ampio abito con grandi maniche, e sfoggia un immenso ventaglio pieghevole; elementi dipinti. La maschera è quella di una donna anziana, con lunghi capelli.

 

43. Attore con ventaglio 扇子を持った役者

Avorio, metà XIX sec.  

Il personaggio del netsuke, un attore Sambaso, è vestito con un ampio vestito a pieghe che rende tozza la figura; l’abito ha grandi maniche ed è decorato con motivi a riquadri, tiene nella mano sinistra un grande ventaglio, nella destra un vasetto.

 

44. Maschera di Tengu con scimmia 天狗の面と猿

Avorio, corno, inizio XIX sec.

Un raro esempio di maschera di Tengu, caratterizzato da un naso sproporzionatamente lungo, falliforme. D’origine cinese, i Tengu erano esseri mitologici abitanti delle montagne, dall’aspetto di uomini o di uccelli con un becco prominente. Le maschere di Tengu, frequenti nel teatro Noh, sono trattate spesso in chiave erotica e caricaturale; qui una scimmietta giocherella allusiva col lungo naso del Tengu.

 

45. Portatore di maschera di Tengu 天狗の面の運び屋

Legno di cipresso, inizio XIX sec.

L’uomo trasporta sulla schiena una enorme maschera di Tengu, che presenta qui una fisionomia serena, una bocca ben disegnata, larghi zigomi e gli occhi aperti.

 

46. Attore, con faccia doppia, rotante 2つの顔を持つ役者(からくり根付)

Avorio, inizio XIX sec.

Figura di attore kabuki del tipo “netsuke trick”, infatti la faccia può rotare mostrando ora il lato della maschera triste ora l’altra invece allegra. In mano ha un grosso bastone, e porta sul capo la pesante parrucca nera degli attori.

 

47. Attore con maschera di Okame おかめの面を付けた役者

Legno, avorio, corallo, inizio XIX sec.

L’attore, avvolto in un lungo vestito nero (legno dipinto) femminile, ha le mani e il viso di avorio; con la destra trattiene civettuolo il drappeggio dell’abito. Il capo è ornato da un fiore rosso di corallo.

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5. Animali

動物

Un lirico percorso in mezzo agli animali: dalla lepre al cavallo, dal gatto alla scimmia, dal bufalo d’acqua al poetico cervo che piange alla luna

 

48. Tigre

Avorio, XIX sec.

Si tratta del netsuke di una tigre, che, acciambellata e pacifica, è decisamente… un gattone! La tigre (tora) è il terzo segno dello zodiaco giapponese.

 

49. Lepre con occhi arancione オレンジ色の目をした野うさぎ

Avorio di narvalo, ambra, fine XIX sec.

Ricavato nel chiaro avorio di narvalo, la lepre (o coniglio, usagi), alzata sulle zampe posteriori mentre quelle anteriori sono graziosamente sollevate, ha gli occhi intarsiati di materiale che sembra ambra. La lepre è anche uno degli animali dello zodiaco giapponese, il quarto.

 

50. Cavallo sdraiato 地面に座り込んでいる馬

Avorio, fine XVIII sec.

L’animale ha il collo teso, la testa alta con la bocca semiaperta, la coda arcuata, il cavallo è mostrato nello sforzo di alzarsi.

 

51. Scimmia

Avorio, metà XIX sec.

Una scimmia adulta, dal volto pensoso e intelligente, gli occhi infossati con occhiaie, con le zampe e le mani sono strette attorno a un cesto di frutta.

 

52. Una scimmia cavalca una lepre 野うさぎの背に乗った猿 

Legno di cipresso, fine XVIII sec.

Una scimmia acrobata sopra una lepre; un orecchio della lepre serve da briglia l’altro viene schiacciato dal piede sinistro della scimmia. La lepre è accovacciata, il pelame dei due animali è reso con accuratezza. La scena è tutt’altro che frequente nei netsuke.

 

53. Gatto bianco 白猫

Avorio, inizio XIX sec.

Un gatto accovacciato gira la testa rotonda e ben fatta con espressione non proprio rassicurante, resa dall’artista con cura realistica. Il gatto (neko) è in Giappone un simbolo di pace.

 

54. Due topi e una balla di riso 二匹の鼠と米俵(からくり根付)

Avorio, metà XIX sec.

Due topi sono rappresentati sopra una balla di riso, alla quale hanno già fatto danno, perché da un buco della balla spunta il muso di un piccolo topo, che può entrare e uscire, in un gioco sapiente creato dall’artigiano.

 

55. Bufalo d’acqua 水牛

Avorio, pasta vitrea, metà XVIII sec.

Il netsuke, che mostra la mano di un esperto carver, rappresenta un bufalo d’acqua accosciato; corde gli legano il muso e ricadono sul corpo. Gli occhi sono impreziositi da pasta vitrea rossa.

 

56. Cervo che piange alla luna 月に向かって鳴く鹿

Avorio, osso, fine XVIII sec.

Soggetto amato dai netsuke-shi, il cervo è in Giappone il simbolo dell’autunno e del sentimento di melanconia. In questo netsuke il cervo è rappresentato seduto, con la testa alzata verso la luna e con la bocca semiaperta a bramire. Gli occhi sono incrostati di osso nero.

 

57. Due dromedari 二匹の単峰駱駝

Avorio, osso, metà XIX sec.

Firmato: Teruyuki (Dono Virginia Messerini e Carla Bernardini Del Tacca)

Due dromedari, affiancati e opposti in un gioco elegante, girano il collo come a guardarsi affettuosamente. Una coppia di dromedari fu portata in Giappone come curiosità esotica, nel 1821. Il netsuke è firmato Teruyuki, un artista attivo verso la metà dell’Ottocento.

 

58. Cane su stuoia 茣蓙の上の犬

Legno di cipresso, inizio XIX sec.

Un piccolo cane è sdraiato su una stuoia ripiegata, e tiene fermo col muso e la zampa sinistra un pesce; esempi dell’abilità dei netsuki-shi dell’inizio del XIX secolo, quando ancora i netsuke non avevano perso la loro funzione, e la forma corrispondeva alla finalità d’uso.

 

59. Cavallo al pascolo 草を食べる馬

Avorio, osso, inizio XIX sec. (Dono Antonio Possenti)

Firmato: Hiroyuki

Un cavallo, con una criniera liscia bipartita, curva la schiena magra per brucare sul prato. Gli occhi sono incrostati di osso nero.
Il soggetto è fra i prediletti dagli artisti di netsuke; il cavallo è il settimo dei segni dello zodiaco.

 

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E poi…

La mostra è impreziosita dalla presenza di un chimono in seta operata con ricamo meccanico (Giappone, 1950-60), prestito della Fondazione Cerratelli.

Chimono - Fondazione Cerratelli

Chimono – Fondazione Cerratelli

 

Infine la mostra è completata dalla visualizzazione multimediale del netsuke 17. Il pescatore di carpe attraverso la ricostruzione 3D fotogrammetrica realizzata dal Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

 

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