OPERE, TEMI, ARTISTI. COSTRUIAMO UNA MOSTRA VIRTUALE – Adriano Caverzasio, Sei acqueforti dalla cartella “Architetture a confronto”

Museo della Grafica di Pisa (Palazzo Lanfranchi) 13 Luglio 2020

Adriano Caverzasio, Pisa, Chiesa di San Zeno, acquaforte, 2012

Questa cartella di sei acqueforti nasce a corredo della mia mostra, “Architetture a Confronto”, allestita nel 2012 a Pisa presso la sede dell’associazione Arpa e presentata dal Prof. Alessandro Tosi.
Como è stata la prima culla italiana del razionalismo. Qui l’Architetto Giuseppe Terragni si espresse con edifici diventati storici. La “Casa del Fascio”, simbolo di quella stagione, si affaccia su una piazza dove sono presenti la Cattedrale in stile gotico/rinascimentale e il neoclassico Teatro Sociale. Tre epoche a confronto in perfetta armonia.
Da qui l’idea di provare un parallelo tra i capolavori del medioevo Pisano e il razionalismo Comasco.
Scelsi per rappresentare la grandezza di Pisa “La Torre Pendente”, uno dei simboli italiani più celebre al mondo, la “Chiesa della Spina”, gioiello romanico/gotico di rara e preziosa raffinatezza e la “Chiesa di San Zeno”: delle tre la più antica, inizialmente parte di un’abbazia di cui  rimangono solo poche tracce.
La prima architettura importante  di Terragni che proposi fu il “Novocomum”, uno stabile destinato ad abitazioni civili ultimato nel 1929. Doveva essere un’opera di completamento e ricucitura di un classico palazzo Liberty. Stando agli elaborati che l’Architetto presentò alla commissione edilizia, avrebbe assecondato nello stile la costruzione esistente.
Tolti i ponteggi, apparve una costruzione ardita, essenziale e oltretutto priva dei desiderati decori. Fu uno scandalo, ma grazie all’autorevole rivista Casa Bella e a un entusiastico editoriale corredato da un ampio servizio fotografico, si salvò dall’abbattimento.
L’altro edificio era “La Casa del Fascio”, voluto dal regime, inaugurato nel 1936 ed emblema del razionalismo europeo.
La terza costruzione, “l’Asilo Sant’Elia” completato nel 1937, fu un’architettura pensata e costruita a misura di bambino, priva di barriere. Sviluppata su un unico piano, presenta un’architettura orizzontale con grande vetrata, dove il confine tra lo spazio interno e il giardino si annulla in un’atmosfera gioiosa e poetica.

Adriano Caverzasio

– Adriano Caverzasio, Pisa, Chiesa di San Zeno, acquaforte, 2012

– Adriano Caverzasio, Pisa, Torre, acquaforte, 2012

– Adriano Caverzasio, Pisa, Chiesa della Spina, acquaforte, 2012

– Adriano Caverzasio, Como, Casa del Fascio, acquaforte, 2012

– Adriano Caverzasio, Como, Asilo Sant’Elia, acquaforte, 2012

– Adriano Caverzasio, Como, Novocomum, acquaforte, 2012

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Rivedi qui le opere pubblicate nelle settimane precedenti:   

Tono Zancanaro, Paolo e Francesca (Inferno, V), litografia su cartoncino bianco, 1966

   

“I fichi di Dante” di Antonio Possenti, opera raccontata da Maria Cristina Cabani   

Paolo Lapi, In campagna, acquaforte, 1979     

 

Furio de Denaro, Autoritratto, bulino, 1985 – Autoritratto, bulino, 1992

Franco Anichini, Santa Maria della Spina, acquaforte, 2012

Valerio Mezzetti, Exlibris, Omaggio a Carlo Lasinio, xilografia, 2007 e Galileo. Il gomitolo di stelle, xilografia, 2009

Almina Dovati Fusi, Sovrapposizione n. 2, acquaforte, opera raccontata da Lucia Tongiorgi Tomasi

Fabrizio Pizzanelli, Alla stazione di San Frediano, acquaforte, 1992

Félix Bracquemond, La Terrazza, acquaforte, 1876, opera raccontata da Daniela Grassellini  

Giuseppe Capogrossi, litografia, 1954

Eugenio Montale, volto di Sebastiano Timpanaro, inchiostro, 1939, opera raccontata da Lucietta Di Paola Lo Castro

Giovanni Fattori, Bovi al carro (Maremma), acquaforte

Luigi Bartolini, Anna ed Emma nei boschi, acquaforte, 1933