Il rovescio della medaglia: la curiosa storia delle medaglie scatola alla mostra dedicata a Napoleone  

Museo della Grafica di Pisa (Palazzo Lanfranchi) 6 Maggio 2022

Il percorso espositivo della mostra Napoleone: storie tra immagini e note è impreziosito dalla selezione di medaglie scatola, curata da Franca Maria Vanni, provenienti dal Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica.

Fin dal XVI secolo gli artigiani della città tedesca di Ausburg (Augusta) producevano particolari oggetti che per la loro forma e dimensione venivano chiamati medaglie scatola. Il dritto della medaglia fungeva da coperchio, mentre il rovescio, realizzato con spessore adeguato, costituiva il corpo della scatola; all’interno tondi di carta sui quali vignette acquarellate o xilografie illustravano gli eventi, privati o pubblici.  Nastrini o cordicelle di seta collegavano tra loro i tondi in modo da formare una sorta di striscia che veniva ripiegata a fisarmonica all’interno della scatola. Con il passare del tempo anche altre città tedesche iniziarono a realizzare medaglie scatola; nella prima metà del XIX secolo Nürnberg (Norimberga) divenne il centro più importante di questa produzione.

Durante l’impero di Napoleone I, la Francia si servì dell’arte degli incisori tedeschi per la realizzazione di medaglie scatola che celebrassero la gloria delle armate francesi come quella che ricorda le vittorie riportate da Bonaparte dal 1796 al 1807. Successivamente la produzione fu eseguita anche a Parigi.

In Inghilterra, dopo la morte del duca di Wellington, i successi militari da lui ottenuti durante la guerra peninsulare vennero eternati in medaglie scatola di produzione britannica. Le miniature contenute all’interno illustrano le battaglie descritte nella parte posteriore del tondo o recano la località e la data nella quale si era svolto lo scontro.