Presentazione del catalogo della mostra “Divismo, Spettacolo, Cultura 1950-1980. La Bussola di Sergio Bernardini”
Museo della Grafica di Pisa (Palazzo Lanfranchi) 5 Settembre 2024Giovedì 5 settembre alle ore 19:00 il Museo della Grafica è lieto di ospitare la presentazione del catalogo della mostra “Divismo, Spettacolo, Cultura 1950-1980. La Bussola di Sergio Bernardini” realizzato a cura di Andrea Tenerini e Alessandro Volpi.
Il catalogo approfondisce i materiali e i filmati tratti dall’Archivio Bernardini, dalle teche Rai e da varie collezioni presenti nell’omonima mostra, attualmente in corso fino al 29 settembre 2024 negli spazi del Palazzo Mediceo e delle Scuderie Granducali di Seravezza.
La mostra si propone di raccontare i passaggi fondamentali del lavoro di Sergio Bernardini, ambizioso e geniale impresario che fu in grado di comprendere, in un momento in cui l’Italia usciva dalla Seconda guerra mondiale e non aveva un’idea chiara di cosa fosse il divertimento o l’aveva smarrita, come il futuro sarebbe stato dominato dalla narrazione popolare del divismo. Si trattava, in altre parole, dell’invenzione di un nuovo genere di svago che diveniva parte della costruzione del costume di un paese e della sua cultura.
Bernardini nel suo locale La Bussola, che si trovava sul lungomare di Marina di Pietrasanta presso la località Le Focette, fu capace di portare, molto prima di altri, grandi nomi internazionali, da Ella Fitzgerald, ad Armstrong, a Ray Charles, ai Platters, ad Aretha Franklin, a Duke Ellington, a Chet Baker, a Neil Sedaka, a Tom Jones, a tutti i grandi chansonnier francesi, da Becaud, ad Aznavour e agli interpreti dei nuovi ritmi latini, da Joao Gilberto a Chico Buarque. Le intuizioni di Bernardini, tuttavia, non si fermarono qui: accanto ai nomi già affermati si impegnò nella scoperta di nuovi talenti, tra cui la celeberrima Mina, ed ebbe un ruolo decisivo anche nel lanciare, nel 1960, Adriano Celentano e poi Gino Paoli, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Il 15 marzo 1975 portò alla Bussola persino De Andrè che lì tenne la sua prima esibizione in pubblico. Coltivò al contempo amicizie importanti, con Buscaglione, che alla Bussola tenne l’ultimo concerto prima della sua tragica morte, con Peppino di Capri, con Bongusto, con Bruno Martino e con molti dei più noti jazzisti italiani.
Successivamente Bernardini si interrogò anche sull’importanza di disporre di uno spazio molto più grande, meno elitario, più “politicamente corretto” in anni in cui il clima si andava incupendo. Nel luglio del 1976 nacque quindi Bussoladomani un “teatro tenda”, capace di ospitare circa 6.000 persone. Come era avvenuto alla Bussola anche qui salirono sul palco tutti i grandi nomi del firmamento italiano e internazionale: l’intera schiera dei cantautori, le super star, da Liza Minelli, a Joan Baez, a Donna Summer, a Rod Stewart, a Tina Turner, con abbinamenti straordinari come quello che vide nel 1976 approdare a Bussoladomani Barry White e il coro dell’Armata Rossa. Sotto quel tendone, fino al 1982, ultimo anno della gestione di Sergio Bernardini, trovarono spazio la lirica di Pavarotti, la danza di Lindsay Kemp e tanto teatro.
Alla presentazione interverranno Alessandro Volpi, Alberto Mario Banti e Alessandro Tosi.
Ingresso libero